La riabilitazione completa parte da uno studio gnatologico del paziente. Con il termine gnatologia si indica quella branca dell'odontoiatria che si occupa delle ossa mascellari, dei loro rapporti e tutto quanto è con loro connesso, cioè denti, articolazione temporomandibolare, muscoli masticatori e sistema nervoso.
La gnatologia, nata un tempo solo per le riabilitazioni funzionali dei pazienti edentuli, oggi ha ampliato il suo raggio d'azione interessandosi all'equilibrio sia statico che dinamico di tutto l'apparato stomatognatico (bocca) sia nei restauri semplici che in quelli complessi.
Uno gnatologo per definizione si dovrebbe quindi occupare della crescita e dello sviluppo armonico dentomascellare in un contesto preciso qual'è quello posturale globale di ciascuno di noi.
Analisi dei rapporti occlusali delle arcate dentarie
in senso vestibolo-linguale (cross-bite o sindr. di Brodie)
Bisogna osservare sui modelli in occlusione centrica se esistono disarmonie nei rapporti occlusali vestibolo-linguali.
Infatti in tal caso bisogna intercettarli subito in quanto possono determinare precocemente dei danni irreversibili all'ATM.
in senso sagittale (OVJ e OVB)
Bisogna osservare i rapporti occlusali a livello interincisivo, cioè se esiste un OVJ + (positivo) o ―(negativo).
Inoltre osservare i rapporti occlusali a livello interincisivo sul piano verticale, cioè se esiste un OVB + o ―.
in senso mesio-distale (classificazione di Angle)
Bisogna osservare la classe molare dx e sx e la classe canina dx e sx.
Per la diagnosi della classe molare dentale, come punto di riferimento si deve analizzare la punta della cuspide del 2°premolare sup. la quale deve trovarsi in corrispondenza del margine mesiale del perimetro del 1°molare permanente inferiore.
Curva di Spee (o curva di compensazione)
La curva di Spee, dal nome del medico tedesco che la descrisse per la prima volta, è una linea ideale che collega le cuspidi, cioè le sommità, dei denti naturali a partire dai canini e passando per i premolari per arrivare ai molari della stessa metà della bocca.
Per convenzione si considerano le cuspidi vestibolari, cioè quelle esterne.
Osservando un cranio di profilo può essere visualizzata come una curva concava che partendo dall’altezza dei canini si abbassa verso i premolari per rialzarsi a livello dei molari.
Quando però la conformazione della bocca non è normale, anche la forma della curva di Spee si altera in modo più o meno evidente a seconda della problematica del paziente.
È quindi un parametro che dà informazioni sulla forma della dentatura ed è importante negli interventi di ortodonzia o di correzione della dentatura.
In pratica è quella curva che serve a compensare la diversa inclinazione tra guida incisiva e inclinazione del tragitto condilare.
Curva di Wilson
La curvatura laterale del piano occlusale formata dall'inclinazione linguale dei denti posteriori.
Poichè le cuspidi linguali sono più basse delle cuspidi vestibolari, formano una curva con le loro omologhe opposte.
Linee Mediane Dentali
Tra le varie strutture anatomiche che si possono rilevare sul modello, il rafe palatino (che corrisponde alla sutura medio-palatina) presenta una stretta correlazione con la linea mediana del volto.
Tecnica di esecuzione
Delimitazione del rafe palatino mediante due punti:
1) anteriore, a livello della papilla interincisiva
2) posteriore, punto medio della linea intermolare
Altri fattori
Sono molteplici i fattori che devono essere analizzati per definire la problematica anatomica e funzionale nell’inquadramento di un sistema masticatorio.
L’analisi di tutti questi dati deve poi essere rivalutata mediante una CERATURA DIAGNOSTICA, attraverso la quale si formula l’ipotesi di un nuovo rapporto tra i diversi elementi sulla base della cefalometria.
Questi dati saranno poi trasferiti sull’articolatore, modelli di studio, moke up dei denti.
Il limite della cefalometria è quello di essere bidimensionale, pertanto è indispensabile ricorrere al montaggio in articolatore per definire uno studio tridimensionale e per avere una valutazione spaziale dei movimenti asimmetrici.
La DIMENSIONE VERTICALE viene analizzata mediante il tracciato cefalometrico, attraverso una valutazione estetica e mediante le prove fonetiche.
La dimensione verticale terapeutica è il confronto tra la dimensione verticale soggettiva ed obiettiva.
Il rapporto degli incisivi definisce la dimensione verticale.
La dimensione verticale soggettiva è determinata:
Estetica (proporzione del terzo inferiore della faccia, proporzioni auree di Policleto).
Rapporto tra i tessuti molli per conseguire la competenza labiale.
Fonazione, spazio funzionale (S-Sch)
Fonazione: F
I margini incisali superiori vengono a contatto con il labbro inferiore.
Clinicamente si valuta facendo contare da 50 a 60.
Ci consente di determinare la corretta lunghezza clinica degli incisivi superiori.
Fonazione: S
Definisce lo spazio interincisale minimo.
Distanza funzionale di fonazione.
Clinicamente si valuta facendo contare da 60 a 70.
La lingua si appoggia ai denti laterali.
È possibile un contatto tra i denti.
Ci fornisce informazioni riguardo il posizionamento degli incisivi centrali superiori.
Fonazione: SH
Spazio minimo interdentale.
APPROCCIO CLINICO PER LA RIABILITAZIONE TOTALE
1. Analisi del caso clinico a partire dal modello studio montati in articolatore, osservazione delle varie dimensioni (soggettiva ed obbiettiva attraverso strumentazione diagnostica)
2. Ceratura diagnostica, ossia ricostruzione da parte del laboratorio delle modifiche necessarie alla riabilitazione delle curve funzionali
4. Duplicazione dei modelli della ceratura con materiale siliconico (grazie ai quali si può ricreare la forma desiderata)
5. Restauri provvisori terapeutici (verifica clinica step by step dei diversi parametri: dimensione verticale, funzione, estetica, occlusione ed articolazione).
6. Protesizzazione definitiva.
Tutto ciò porta ad una predicibilità matematica dei risultati e una programmazione precisa dei vari passaggi.
Un equilibrio funzionale corretto porterà il paziente al raggiungimento di un risultato stabile nel tempo dei restauri protesici e ad un bilanciamento ottimale della forze occlusali.